Gruppo appartamento per disagiati psichici
Il Gruppo Appartamento per Disagiati Psichici è strutturato in maniera tale da costituire un ambiente ideale al raggiungimento dell’autonomia degli utenti nel quotidiano.
Con l’aiuto di personale qualificato, gli ospiti della Domus Carminia partecipano attivamente alla conduzione della casa, riuscendo ad affrontare le difficoltà giornaliere all’interno di una dimensione abitativa consona e improntata sul concetto di famiglia.
Gruppo Appartamento “DOMUS CARMINIA”
Nascita del progetto:
Nel 1994 l’Amministrazione Comunale di Terracina, con atto di Consiglio Comunale n. 29 e in data 25 maggio, istituiva una Comunità Alloggio per disagiati psichici presso i locali della vecchia struttura ospedaliera di via S. Francesco. L’idea della Comunità Alloggio nasceva dall’esigenza di sistemare in una struttura di accoglienza n. 8 pazienti psichiatrici, e di sperimentare condizioni di vita autonoma per prevenire l’emarginazione e consentire agli utenti di vivere in una situazione psicologica e relazionale il più possibile vicina a quella familiare e comunitaria, di evitare il riacutizzarsi di patologie psichiatriche con conseguenti ricoveri in strutture psichiatriche a lungo e a medio termine.
I mutamenti sociali di questi ultimi anni hanno determinato cambiamenti nelle modalità espressive del disagio e del disturbo psichico. Un’ attenta riconsiderazione delle tecniche e dei servizi con la Legge 328/2000, hanno determinato un netta riorganizzazione del progetto, ridefinendo gli obiettivi in termini di miglioramento della qualità della vita e di restituzione dei diritti.
Il servizio oggi: presupposti, attività, obiettivi
Il progetto “Domus Carminia” (Piano di Zona Distretto sociosanitario Fondi-Terracina 2°, 3°), fonda la residenzialità sull’operatività dell’abitare, sull’obiettivo centrale dell’abitare della persona nel suo ambiente di vita.
L’abitare non solo con lo stare in un luogo o avere dimora, ma con un insieme di norme che regolano lo stare o il dimorare, con l’insieme di rapporti e di relazioni che in quel luogo si instaurano, con gli oggetti che vi sono contenuti, con il senso di proprietà.
Questo è il cambiamento che si è operato con il passaggio degli utenti dalla Comunità Alloggio dell’ex ospedale civile di Terracina-Alta, locali non ameni, trasandati, da anni privi di manutenzione, alla casa messa a disposizione dal Terzo Settore, a cui è stato affidata la gestione del gruppo appartamento. In circa due mesi gli utenti hanno operato un cambiamento della loro qualità di vita, perché gli è stata offerta la possibilità di abitare in un luogo non più di passaggio ma degli spazi in cui vivere e ricevere il supporto necessario da parte dei servizi socio-sanitari con la modalità di visita e/o assistenza domiciliare.
Una dimensione abitativa consona e improntata sul concetto di familiarità, una partecipazione attiva alla conduzione della casa, dove si organizzano i menù settimanali, si va a fare la spesa con l’operatrice, ci si preoccupa della pulizia delle proprie stanze, del lavaggio della biancheria e della loro igiene personale, di preparare e sparecchiare la tavola. I loro rapporti sociali sono più intensi. E’ migliorato e recuperato il rapporto con i famigliari, sino ad ora assenti o scarsi, chi non li ha, invita gli amici per una merenda o un caffè. Si Organizzano gite e soggiorni ricreativi molto funzionali allo sviluppo dei rapporti interpersonali e alla conoscenza e familiarità con il mondo estero.
Il cambiamento operato ha coinvolto gli stessi operatori che gestiscono la casa, e ciò è stato possibile non solo grazie al miglioramento psicofisico degli utenti, ma anche dalla esigenza e dalla volontà di razionalizzare al meglio le risorse e le energie, dalla necessità di cambiare la qualità di vita degli abitanti della “casa”.
Le lezioni teoriche tenute dagli operatori del Servizio Sociale Comunale e dagli operatori del C.S.M.; gli incontri quindicinali del gruppo tecnico operativo; gli incontri mensili con gli utenti della “casa” dove vengono esposti eventuali situazioni problematiche, manifestati bisogni, osservazioni e proposte personali; gli incontri mensili con i familiari, si sono configurati come luoghi di conoscenza e scambio, di verifica dei cambiamenti e della qualità , nonché della soddisfazione percepita dall’utenza. Fino a novembre 2011 il servizio è stato gestito dalla Cooperativa Sociale “Le Ali della Fenice”. Alla scadenza del contratto l’Azienda Speciale Terracina ha internalizzato il servizio ed attualmente lo gestisce in maniera diretta. Il personale impiegato è composto dagli stessi operatori della gestione precedente, così da garantire una tranquilla continuità agli utenti ospiti della Domus Carminia.
Legislazione di riferimento
Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 – Legge Regionale n. 38 del 9 settembre 1996 – Legge n. 328 del 8 novembre 2000.